sabato 3 agosto 2013

LA PASSATELLA

"secondo il codice d'onore non resta co l' amici a fa la passatella è il peggio insulto che se possa fa "


Conosciuta con il nome di "Regnum Vini" ( regno del vino) , le origini della "passatella" sono riconducibili all'epoca dei romani.  

Di questa istituzione, quale possiamo definire la passatella, ne parlano già Orazio e Cicerone in alcuni loro scritti, quest'ultimo vantandosi delle sue vittorie con il collega e amico Catone.

Conobbe il suo periodo d'oro sotto la Roma dei Papi , al punto che lo stesso Papa Sisto V volle provarla con alcuni suoi cardinali. Il racconto vuole che ritrovatosi ripetutamente "Olmo" il pontefice si scagliò contro i suoi stessi cardinali che si stavano prendendo gioco di lui.
In questo periodo nella città eterna si contavano oltre seicento osterie. Nella roma dell'epoca nessuna classe sociale disdegnava l' osteria come luogo di ritrovo .
Entrando ci si poteva imbattere in artisti stranieri in cerca di un ispirazione, di uomini che semplicemente volevano un rimedio alla sete o alle fatiche di una giornata di lavoro , gente pronta a dimenticare una delusione d'amore.
Un cantastorie poteva essere il sottofondo ideale per un momento di oblio, che conduceva la mente lontano dalle avversità del quotidiano.





La Passatella aveva un regolamento molto rigido, caratterizzato da un vero e proprio rituale, un linguaggio molto colorito accompagnato da ottimo vino. 

Ogni fase del gioco veniva decisa recitando una filastrocca inventata al momento.Gli amici che si riunivano all’osteria per giocare alla Passatella, dividevano alla romana cioè in parti uguali ,la spesa per comprare la damigiana di vino e lo ponevano in tavola . 

" io de tutti c ho gran stima , ma er vino se paga prima"

 Con una conta si eleggeva il Capo ed il Sottocapo i quali decidevano per primi , per via gerarchica, un compagno cui affidare la damigiana . Scopo del gioco era far sì che il vino fosse consumato da tutti i partecipanti tranne uno detto l'Ormo,  allo scopo di umiliarlo e renderlo lo zimbello della serata.Si faceva  in modo che qualche vittima "minore" si ubriacasse , mentre una vittima "maggiore" restasse senza bere. Poteva essere infatti concessa la bevuta libera, illimitata ( a volontà)  oppure la bevuta legata (un bicchiere o un sorso).Non vi sono documenti che spieghino l'origine e l'introduzione della parola Ormo . Si presume che si faccia riferimento ad una pianta molto asciutta che non da frutti commestibili.oppure alla metafora di mandare l'ingenuo a reggere l'albero, normalmente saldo e robusto, mentre gli altri consumano anche la sua parte.Poteva accadere che al giocatore “fatto ormo” durante un giro di Passatella , nel giro successivo la sorte lo portava ad essere eletto Padrone o Sotto. Allora le ritorsioni contro colui che prima lo aveva posto alla berlina diventavano dure e, per rifarsi dell’affronto precedentemente subito, il nuovo regnante era capace di bere da solo tutto il vino in gioco e prendersi una sbornia  colossale

Per capire definitivamente di che gioco si tratti si può vedere questa rappresentazione tratta dal film Er più - Storia d'amore e di coltello , del 1971 diretto da Sergio Corbucci.




Ma la vita nelle osterie non sempre era cosi idilliaca come sopra l'ho descritta. Spesso il vino e i problemi della vità portavano i giocatori a degenerare in risse anche fatali.A causa degli eccessi che provocava , sino agli anni venti dello scorso secolo , il gioco fu proibito con severe sanzioni che andavano dalla multa al carcere , sanzioni da applicare indistintamente sia contro chi vi partecipava, sia contro chi lo permetteva nel proprio locale. 

Le trasgressioni furono sempre numerose e la Passatella continuò ad essere giocata per lunghi anni clandestinamente.


Oggi a Roma la passatella è per lo più scomparsa, se ne trova traccia solo in qualche bar di paese.

Al nome passatella vengono associati , soprattutto nel meridione, diversi giochi di cui l'unico scopo sia quello di bere in compagnia.  
Ad esempio una rilettura di questo gioco prevede che si giochi con un mazzo di carte napoletane e dell'alcol comprato in comune fra i partecipanti, sia esso vino, birra o superalcolici.

il tavolo puo essere abbandonato solo se :'alcol è finitoci si sente male e si vomitasi paga tutto l'alcol bevuto dai partecipanti
Se i partecipanti sono ad esempio 4, ad ogni giro di carte (mano) vanno riempiti 4bicchieri. Successivamente si daranno 2 carte a testa per ogni partecipante.
Il partecipante che possiede l'accoppiata maggiore viene chiamato PADRONE.Il partecipante che possiede l'accoppiata minore viene chiamato SERVO.





Nel corso dei secoli la "Passatella" ha visto partecipanti di ogni ceto sociale cimentarsi in questo gioco ed ancora oggi continua a sollevare i suoi giocatori dai cattivi pensieri che restano fuori la porta dell'osteria











mercoledì 6 marzo 2013

kaiseReich

"da gustare puro o con il ghiaccio,
ideale dopo i pasti ed un bel caffe'
grazie alle sue erbe aromatiche
aiuta la digestione.
da solo o in compagnia il kaiserReich
più che un piacere è un orgasmo"

recita in questo modo il retro della bottiglia del mio amaro , frutto di tanta pazienza.
dopo un attesa di 6 lunghi e interminabili mesi , ho dato vita ad un amaro unico e originale.
Dall'originale ricetta di matrice tedesca , e con le dovute modifiche per dargli quel tocco di originalità nasce il KaiseReich.

piaciuto alla cerchia di persone che ha avuto il piacere di assaggiarlo ha superato la prova dell'elettorato.
una produzione a tiratura limitata, di 3 bottiglie da un litro cadauna di cui custodisco gelosamente la ricetta.

semi di finocchio e di anice lasciati macerare con scorze di arancio. 
Un gusto unico , fresco e piacevole al palato grazie alla sua gradazione non elevata mai assaggiato prima tra i prodotti in commercio. 

si ringrazia per le etichette un importante grafico Momo87.